martedì 28 aprile 2009

Faemina Baby, storia di un piccolo restauro (1)

In ogni collezione di macchine da caffè non dovrebbe mai mancare la qui
presente Baby Faemina.
Ed infatti dopo anni di ricerche ho coronato il mio sogno :
ad un prezzo più che onesto, sono riuscito ad aggiudicarmi sul noto sito d'aste on-line il primissimo modello con stampigliato sulla base il n°progressivo 798.
Grande successo hanno i modelli più recenti,sicuramente più accattivanti esteticamente, ma privi di quella poesia costruttiva, anche ingenua e "casareccia", di una prima serie.

Il primo passo è stato quello di rimuovere il perno di fissaggio delle due leve al corpo in lega, verniciato con Hammerite verde martellata... proprio come i vecchi torni o le vecchie frese industriali.
Il pistone sembrava quello di una moto...

Le palline in bakelite tendevano a ruotare, quindi ho ricoperto i filetti con del nastro in teflon.
E' stato sufficiente un giro di nastro per fissarle perfettamente
Il materiale delle leve e la finitura superficiale mi ha sorpreso molto:
una lama ripiegata ad "U" in una lega ferrosa leggermente ruvida e scabrosa sui lati esterni, probabilmente nikelata o cromata.


Il filtro ci ricorda che la macchina è brevettata, in Italia nel novembre del 1956, con brevetto aggiuntivo nel gennaio del 1957, e con brevetto europeo FR1186666A pubblicato il 31 agosto 1959, ma di quest'ultimo parleremo in separata sede...

Il pistone presentava una guarnizione leggermente usurata ma ancora ben elastica ed un corpo in alluminio in buone condizioni.

Visto dall'altro lato si possono notare i residui del grasso originale frammisti a piccole scorie metalliche createsi con lo strofinio dei metalli a contatto.

Le leve disassemblate rendono ben intuibile l'enorme pressione esercitabile
sul cielo del pistone con un minimo sforzo.
Applicando il principio di Archimede sulle leve, e considerando le dimensioni ragguardevoli dei bracci, esercitando una forza di soli 1,5 Kg su entrambe le impugnature, otteniamo una pressione nel cilindro di 9 Kg, ottimale per estrarre la vera "crema di caffè".


Dopo la lucidatura delle parti metalliche non ho resistito ed ho testato la macchina con del caffè macinato moka... un brodo schifoso, presagio di quello che avrei passato in seguito (continua...).

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