giovedì 29 settembre 2011

Sexy Electa


Può una caffettiera definirsi "sexy"?
Giudicate un pò voi.

Ex Tempore a Grisignana (2011)

Una bella domenica passata lontana dai mercatini...
Nessuna caffettiera...
Ho raggiunto il mio piccolo nirvana nelle ultime settimane, quindi ho dedicato ben volentieri la giornata alle mie ragazze.
Grisignana è un gioiellino medioevale posto al centro della penisola istriana.
Non mettevo piede da quelle parti dal 1988, quindi lo sforzo di arrivarci è stato soprattutto mentale.
Ma in questa piccola "San Marino" si sta come a casa: tutti parlano un ottimo italiano!
Al concorso hanno partecipato madre e figlia, con 2 belle opere.
Anzi... 2 capolavori!
Ma sono di parte, quindi ho riposto tutte le mie speranze nella giuria per un premio quantomeno simbolico.
Curiosi di sapere com'è andata?
Centinaia di quadri appesi in tutto il paese; un colpo d'occhio emozionante per chi ama l'arte come me.
Taluni molto belli, molti "riprova sarai più fortunato", e moltissime schifezze.
Tra le mostruosità molti quadri di pittori pseudo-famosi; bravissimi manager di se stessi capaci di far passare delle croste dipinte in mezz'ora per dei capolavori.
Non è il caso dell'opera fantastica raffigurata qui sopra.
Geniale.
A Grisignana il tempo si è veramente fermato, e si poteva percepire una "buona energia" in ogni meandro più nascosto.
L'organizzazione è stata eccellente sotto ogni aspetto, tante piccole iniziative gastronomico-culturali hanno deliziato il palato dei fortunati presenti.
Fiumi di ottimo vino hanno arrossato i nasi degli uomini e le gote delle signore...
Abbiamo trascorso una giornata indimenticabile, peccato per le troppe ore d'attesa per i giudizi finali... Otto!
Ma alla fine...
Tutti riuniti in piazza!

E' stato... bellissimo.

La speaker annunciava i vincitori delle varie categorie, ed un collaboratore innalzava il quadro per farlo vedere alla folla.
Delusione per Aurora: qualche premio minore al quale avrebbe (doverosamente) potuto ambire, assegnato con generosità ad altri (figli di qualche assessore?).
Delusione per Serena: tra le centinaia di quadri, sono stati premiati "gli amici degli amici" con delle mostruosità imbarazzanti. 
In più di un'occasione la folla si è ammutolita alla visione dello sgorbio pseudo dipinto.

Ciò mi ha comunque reso orgoglioso; se questi sono i metri di giudizio... meglio arrivare ultimi!

Qui sotto chiudo con uno scherzo:
ho fotografato questa delizia per gli occhi, perchè ne preferirei 10 di questi, in casa, piuttosto che quelli vincenti.
de gustibus non disputandum est (tranne quelli di certe giurie!)

martedì 27 settembre 2011

GDV Electa

Strano mondo quello delle caffettiere.
Cerchi una macchina per tanti anni e poi magicamente ti appare.
Segnalatami da due amici speciali a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro...


Fulgido esempio di caffettiera "impossibile da trovare",
la Electa è uno dei misteri più intriganti: nessuno ne conosce le origini, l'anno di costruzione, il brevetto, il marchio... Nulla.
Nacque prima l'Atomic di Robbiati o l'Electa?
Chi copiò...chi?
Le differenze costruttive con le Atomic in genere e soprattutto le peculiarità saltano subito all'occhio; la parte però più appariscente e visceralmente più coinvolgente è la protezione del manico in plastica nera.
Un'icona del fetish ante litteram.

Quello che colpisce è anche l'armonia in generale della macchina, molto piccola rispetto alle cugine atomiche.
I caratteri molto squadrati del nome "Electa" e la conformazione del marchio me la fanno comunque collocare a cavallo degli anni '50.
Tale datazione risente anche della qualità dell'alluminio, simile a quello impiegato nelle prime Atomic a testa piatta.
Il marchio sarà stato pure registrato, ma qui in Italia le ricerche via web sono quasi impossibili...
Per non parlare del brevetto.
Ebbene si, questa macchina poteva funzionare sia sul fuoco della cucina sia elettricamente, grazie ad una resistenza immersa, a diretto contatto con l'acqua in caldaia.
Purtroppo nel mio caso... in corto circuito, quindi non funzionante.
Potete notare il tentativo, fatto chissà quando, per sostituire la resistenza eseguito con gli attrezzi sbagliati, che ha portato alla frattura di una porzione d'alluminio.
Qui sotto ammiriamo estasiati "sua Maestà" il bricco.
Esiste una perfezione?
Eccola qui.

Ma chi lo disegnò?
Perchè nessuno lo copiò?
L'impugnatura a forma di pinna di squalo è una gioia per gli occhi.
La boccia a servire avrebbe potuto trovare posto in una cucina di design arredata da Franco Albini.
Il tappo di caricamento, posto elegantemente sul lato frontale, ospitava la valvola di sicurezza (tuttora ben funzionante).
L'intelligente alloggiamento, inclinato di 60 gradi rispetto l'asse orizzontale, manteneva la bachelite al riparo dalle fiamme.
Il portafiltro presenta linee rigorose, e incorpora alcune differenze con le già citate Atomic.
La più evidente è il filtro, composto da una semplice retina...
...appoggiata a delle coste a croce che la sostengono.
Questa soluzione non permetteva l'uso di diverse misure di filtro.
La stessa base risulta elegante e sinuosa.
Lo screen è tenuto bloccato da una vite centrale, purtroppo arrugginita e saldata all'alluminio.
Dopo qualche tentativo delicato ho rinunciato a rimuoverla (almeno per ora).
Geniale l'alloggiamento fresato che permette al bricco di rimanere saldamente in posizione.
L'appoggio ergonomico per il pollice denota una cura nel design fuori dal comune per quell'epoca, e lo stesso dicasi per le strisce antiscivolo per le dita lungo tutta l'impugnatura.
Concludo con l'ultimo mistero: un forellino posto sul lato sinistro del cappello, privo di logica costruttiva.
Emozioni fortissime.
Gioia.
Enorme ammirazione.
Estasi stilistica.
Anche in questo caso vi permetto di invidiarmi... tantissimo.

Electa una via, non datur recursus ad alteram

domenica 18 settembre 2011

Giussani # 221

Una piccola, piccolissima Giussani, ha deciso di farmi visita da qualche giorno.
Le ho offerto ospitalità, e la possibilità di ripulirsi da un centinaio di anni di sporco.
Vecchia e saggia, come il video qui sotto, la Giussanina ha voluto svelarmi  i suoi segreti più reconditi.
Ed io li condivido con voi, appassionati, collezionisti o viaggiatori del web capitati qui per caso.
Non commenterò le foto.
Rovinerei la magia.

Fatevi coinvolgere da ciò che vedrete, in abbinamento ad una delle più belle canzoni mai scritte, e lasciate che le emozioni fluiscano libere attraverso tutto il vostro corpo.

Ora sto sorridendo.
Fatelo anche voi.















sabato 17 settembre 2011

Gemini Express

Questa simpatica caffettiera è il frutto di una bella gita al di là del confine austriaco, assieme al "mitico" Ciano.
Nuova, con la scatola... 
proprio un bel colpaccio.
Ma che strano nome... così "stellare"...
Infatti Gemini è il nome latino della costellazione dei Gemelli.
E per un caffè "gemellare" questa è la macchina perfetta.


Non ci sono particolarità tecniche se non questa bella verniciatura goffrata in nero della parte superiore.
Curata, elegante... da prendere!

La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...