lunedì 7 dicembre 2015

Attenti alle fregature

ieri è terminata quest'asta...
spero con tutto il cuore che nessuno tra i miei amici collezionisti sia caduto nella trappola del furbetto d'oltremanica.
il venditore ha preso due macchine di epoche diverse e incomplete.. e le ha "mixate".
almeno avesse avuto l'accortezza di non metterci il tappo in vetro!
che obbrobrio
che schifezza.

Hubert Lamplota e la Lamka


Il 17 marzo del 1877 a Letovice naque Hubert Lamplota

Lavorò da giovane come commesso in una ditta di salumeria, la 
"nos Wagner und Sohn"di Brno.
 
Nel 1902 aprì un piccolo negozio con torrefazione annessa a Brno.
 
L'attività consisteva principalmente nella torrefazione e vendita di caffè, tè, e cacao.

Nel 1933 la sede della società si trasferì in via Lidice al n. 77, sempre a Brno.





Nel 1925 brevettò una caffettiere innovativa con il brevetto cecoslovacco n°20.000.
La caffettiera sfruttava un'idea semplice che successivamente venne applicata alla famosa "Lamka".
In pratica la percolazione avveniva attraverso un filtro in carta ed il flusso era regolato da un unico sottile foro in uscita che permetteva all'acqua di attraversare il caffè macinato ad una velocità ridotta.
In questo modo il caffè assumeva maggior corpo pur mantendo la pulizia al palato fornita dal filtro in carta.
Poi nel 1927 presentò domanda per il brevetto 28898, definendo così le forme della Lamka.

Nonostante il nuovo brevetto apportasse novità sostanziali tra cui il sistema di preriscaldo a camere separate (a "bagnomaria"), sulla Lamka venne indicato il numero del precedente brevetto, il 20.000.
Negli anni successivi due furono le versioni prodotte.
La prima con manico in legno.

 La seconda con i manici rivestiti in rattan.
Entrambe le versioni comunque avevano le pareti interne galvanizzate con l'apporto di un metallo anticorrosione di colore grigiastro (zinco?).
Gli affari aumenarono e la produzione della Lamka dovette adeguarsi alle richieste.

Aumentarono le filiali.

Notiamo in alto a destra la pubblicità murale della Lamka.

E poi nel 1939, la seconda guerra mondiale...
 L'invasione tedesca.

E dal 1948 la "cortina di ferro" e l'infuenza del comunismo.

Dopo il 1948 furono nazionalizzate tutte le proprietà di Hubert; gli venne assegnata una piccola pensione e permessa la produzione e la vendita di scope di betulla.

Che fine ingloriosa per un grande imprenditore!


Morì il 7 ottobre del 1958.

(ringrazio Mik per l'aiuto prezioso)

martedì 17 novembre 2015

Per gli appassionati della Gaggia Gilda...


Andate a vedere cosa ci propone Mik!

"Il signore della moka"

Ogni anno appaiono nuovi appassionati.
Alcuni non sono proprio "nuovi" come il sig.Bontempi.

Come sempre va benissimo collezionare.
Preservare.
Coccolare e restaurare.



 Ma non basta.

Bisogna anche studiare e informarsi.
Per questo motivo un "uovo russo" datato 1830 è un qualcosa di impossibile.

Sarebbe come dichiarare di possedere una caffettiera in acciaio inox del 1895...


lunedì 26 ottobre 2015

Agli albori della Vesuviana OMG



Cesare Bialetti fu il fondatore delle Officine Meccaniche Gozzano.
Cesare comparve anni fa in questo Blog (http://caffettiere.blogspot.it/2013/05/juvara-bialetti.html),
Briciole di Storia.

Per i più attenti ai particolari vorrei far notare che nella descrizione del brevetto si cita la possibilità di interporre un disco in tessuto per migliorare la filtrazione.
Le buone idee sopravvivono..
http://caffettiere.blogspot.it/2014/03/mokkapaperpot.html



«La staffetta azzurra. Una ragazza nella Resistenza. Ossola 1944-1945», Page 97 (2002).

E' una bella copertura, sono molto contenta, grazie signora T. Visto che devo girare tanto, penso che sia bene farmi vedere anche da altre parti. Così ho una buona scusa per andare a trovare la mia amica Alba Bialetti a Piedimulera, cioè dalla parte opposta di dove vado di solito. Tra andata e ritorno da Pieve sono sette chilometri in più, ma ormai alle mie gambe poco importa, sono super allenate.
Sono molto contenta di vedere facce diverse, facce amiche, ma anche in casa Bialetti c'è guerra, una guerra molto personale di papà Bialetti. Lui, il cavaliere Cesare, ha una piccola fabbrica di manufatti metallici a Piedimulera e, dato che di questi tempi è più prudente starsene tappato in casa, passa il suo tempo a collaudare un nuovo tipo di caffettiera di sua invenzione. Non si può più andare in cucina senza il via libera; è pericoloso, ci si può trovare di colpo nel bel mezzo dell'esplosione e dell'eruzione di quel diabolico arnese. Immancabilmente, come arrivo, il cavaliere mi dice: «Ti preparo un buon caffè».
Con Alba e qualcuno dei suoi fratelli aspettiamo ridendo in salotto. Anche per questa volta niente caffè e la povera cucina, che ha assunto l'aspetto di un vero campo di battaglia, avrà qualche buco in più, segno dell'ennesimo fallimento di un'avveniristica caffettiera. I miei contatti non bastano più, papà vuole incontrarsi personalmente con Mondo, ha bisogno di parlargli non per interposta persona. Ma come fare? Lui non può girare come me, lo noterebbero subito. 






CONFEDERAZIONE SVIZZERA UFFICIO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE

ESPOSTO D'INVENZIONE

Pubblicato il 16 agosto 1948

Classe

15/

Domanda depositata: 15 giugno 1946, ore 12. — Brevetto isoritto: 15 novembre 19; (Priorità: Italia, 19 febbraio 1946.)

BREVETTO PRINCIPALE

Società Anonima Fratelli Bialetti, Piedimulera (Novara, Italia)

Dispositivo per la preparazione domestica di infusi caldi, segnatamente di caffè espresso.

Oggetto del presente trovato è un dispositivo per la preparazione domestica di infusi caldi, segnatamente di caffè espresso il quale presenta, rispetto ad altri dispositivi del genere già noti, il vantaggio di una grande semplicità e di una buona sicurezza di funzionamento ed evita al tempo stesso l'uso delle guarnizioni che sono il punto debole di apparecchi del genere.

io II disegno annesso illustra schematicamente, parte in vista e parte in sezione assiale, un dispositivo secondo il trovato, destinato specialmente alla preparazione del caffè.

Fig. 1 è una vista del dispositivo completo ìs in posizione di funzionamento.

Fig. 2 è una vista laterale della cogoma.

Come risulta dal disegno, il dispositivo in questione comprende un corpo di caffettiera 1 destinato a funzionare da caldaia ed entro il 20 quale viene disposta l'acqua da scaldare per la preparazione dell'infuso. 2 è un canale ricavato di fusione- su un lato della caffettiera 1 ed entro il quale l'acqua bollente viene spinta per la pressione del vapore che si genera nella as parte superiore della camera 1 e che attraverso il condotto orizzontale 3 viene portato a passare attraverso i filtri 4 e 5 solidali l'uno al braccio sporgente 3' della caffettiera e l'altro all'organo amovibile 6 manovrabile per so mezzo del manico 7 ed entro il quale viene disposta la polvere che deve servire per la preparazione dell'infuso

Parallelo e sottostante al braccio orizzontale 3' sporgente dal corpo principale dell'apparecchio vi è un sostegno a mensola 9 sul quale viene disposta la cogoma 10 destinata a ricevere l'infuso pronto, per versarlo nelle diverse tazzine. Detta cogoma avrà dimensioni appropriate e corrispondenti a quelle della caffettiera e, in fig. 1 è rappresentata col coperchio 11 aperto pronta a ricevere l'infuso, mentre in fig. 2 è rappresentata chiusa, in vista ortogonale a quella della fig. 1.

Il funzionamento dell'apparecchio sopra descritto è il seguente: La caffettiera 1 nella quale sarà stata disposta l'acqua in quantità proporzionale al numero di tazzine d'infuso che si desidera ottenere, completa del porta-filtro 6 contenente la polvere per l'infuso, verrà riscaldata disponendola su un fornello a legna, carbone, gas o elettricità e verrà lasciata a scaldare fino a che la massa d'acqua contenuta in 1 non entra in ebollizione e sotto leggera pressione, sufficiente per obbligare la massa d'acqua a risalire attraverso i condotti 2 e 3 ed attraversare i filtri 4 e 5 nonché la massa di polvere contenuta tra essi.

Terminata tale preparazione, il porta-filtro 6 viene levato per disimpegno dal suo, collegamento a baionetta, con i piuoli 12 solidali al braccio fisso 3', la polvere usata verrà tolta e sopra al filtro 5 verrà posta dell'altra polvere fresca per la preparazione di altro infuso, indi il porta-filtro 6 verrà rimesso in

posto e, se l'acqua contenuta nella camera 1 sarà stata in massima parte adoperata, della nuova acqua verrà introdotta in essa attraverso l'apertura superiore della caffettiera s normalmente chiusa con un tappo a vite 13 che è senza guarnizione di tenuta, come pure il collegamento fra il braccio fisso 3' e porta-filtro 6.

In particolare, i filtri 4 e 5 saranno studiati in modo da non otturarsi col tipo di polvere che verrà comunemente usato per la preparazione dell'infuso e in particolare per ottenere una perfetta filtratura si potrà combinare col filtro metallico fisso 5 un filtro di sottile tessuto disposto preferibilmente al disotto del filtro 5 suddetto. La tenuta fra gli elementi 3' e 6 è assicurata dalla polvere del caffè stessa, che fa anche da guarnizione.

Inoltre il tutto è facilmente ispezionatole 2o e in particolare lo sono anche i condotti 2 e 3 grazie a fori d'ispezione appositamente previsti e chiusi normalmente con le viti 14 e 15.

 




La più piccola Aquilas del nido


Tempo fa l'amico Alberto mi consegnò questa piccola Aquilas per una piccola pulizia e restauro.
Una rarità.
La versione da una tazza... 
.. l'avevamo vista solo sul catalogo!
Il tempo e l'uso l'avevano ridotta in condizioni pessime.
Le saldature per rappezzare i buchi sono comunque anch'esse d'epoca.

I puristi storceranno il naso...
ma più la osservo e più mi piace!
Anzi, comincio ad apprezzare sempre di più le "imperfette".

domenica 4 ottobre 2015

Comprima di P.Arnaud

Anni di ricerche...
anni difficili.

Gli altri collezionisti che trovano tanti oggetti sempre più belli, rari e costosi...
E tu, che devi accettare il fatto che le belle macchine da caffè si trovano sempre più raramente.
La concorrenza è sempre più agguerrita, e le aste andate a buon fine si contano sulle dita di una mano.
E poi arriva la noia, le invidie, i sotterfugi dei collezionisti patologici..
Tutto questo logora.
Il Sacro Fuoco della passione tende a sopirsi, le vere emozioni spariscono quasi del tutto.

Ma poi..
poi ecco arrivare una segnalazione!
E grazie agli amci, italiani e francesi, la gioia fa capolino.
Grazie Giorgio!
Grazie Vincent!!!
Non l'ho pulita.
Non l'ho restaurata.
Non ho ricostruito il pomello.
Così mi è arrivata.
Così la condivido.
La Comprima, una percolatrice a pompetta,
dotata di camere separate coassiali;
un sistema geniale per l'epoca. (1920? 1930?)
Si insufflava aria all'interno del recipiente per velocizzare l'estrazione e rendere il caffè più aromatico.
Qui sotto possiamo vederne l'interno.
Piano piano, se ce la farò, proverò a sistemarla,
nel frattempo me la godo!

Andrea di Lucca

A Lucca c'è un ristorante dove la passione per le caffettiere è...
davvero palpabile.
Per chi fosse interessato a godere di cotante bellezze ecco il link al sito:

Belle caffettiere e ben esposte.
Mi piace molto l'idea di non rinchiuderle in casa!


Andate a trovare Andrea se sarete di passaggio a Lucca!
Uno scambio di opinioni e di informazioni tra appassionati è sempre utile a tutti.


La caffettiera più rara ?

rarità s. f. [dal lat. rarĭtas -atis, der. di rarus «raro»]. Oggetto (soprattutto d’arte o da collezione) raro, difficile a trovarsi in quan...